VILLA DA SCHIO
Sono tre le ville, a due diversi livelli del colle, che formano la proprietà oggi da Schio: la cosidetta Cà Molina, la villa padronale e il villino denominato La Grotta del Marinali. La villa Cà Molina del secolo XVIII, su preesistente struttura, con le sue adiacenze, costituisce il nucleo storico della proprietà. Alle spalle della villa e delle scuderie si apre il “covolo”, una grotta scavata nella roccia; una lapide posta sopra l’ingresso la fa risalire al 1303. La villa padronale si caratterizza per le belle logge joniche. La grotta del Marinali, nota con questo nome perché utilizzata dall’artista come suo laboratorio, già chiamata Garzadori, è del secolo XVII. Notevole il giardino
CAPPELLA S. ANTONIO ABATE
Costruita dai Frati Minori Francescani nella prima metà del sec. XIII è di pregevole fattura e abbastanza ben conservata.
VILLA TRENTO CARLI
Scenografico complesso collocato ai piedi della collina e preceduto da ampio giardino. Si compone di un corpo centrale a sviluppo longitudinale, due ali arretrate e, ad est, un corpo più tardo, denominato “ala napoleonica” probabilmente aggiunto dai principi d’Aremberg verso la metà del milleottocento. Di particolare interesse è la chiesetta, su strada, dedicata a S.Michele che era già costruita agli inizi del Quattrocento; sicuramente una delle più vecchie chiese rimaste in questo territorio
CASA DEI BUONI FANCIULLI
(già Villa Trento)
Un intervento vasto e radicale, operato fra la fine del sec. XVII , ne ha alterato l’originaria morfologia facendo perdere le caratteristiche di sontuosità di quello che costituiva il più importante edificio della famiglia dei Trento. Famiglia che ha vissuto, o più propriamente dominato, il paese per oltre 200 anni essendo proprietaria anche delle ville ora da Schio e Trento Carli come risulta dal testamento dell’ultimo erede il cav. Ottavio Trento scritto nel 1852.
Attorno al 1920, l’Opera don Giovanni Calabria ha aperto qui un centro di formazione professionale e costruito la chiesa dell’Immacolata Concezione dando il nome come oggi viene chiamato.
TORRE DELLA SPECOLA
Tipica costruzione esistente in zona. Servivano da torre di guardia, da piccionaia, venivano dette spesso “mason”. La tradizione vuole che proprio in questa torre, ospite dei conti Trento, si recasse ad osservare il cielo Galileo Galilei che veniva da Padova dove insegnava all’Università. A questo riguardo Galileo attribuirà all’aria dei venticondotti, presenti nelle ville di Costozza, l’insorgere di una sua malattia.
PIEVE DI SAN MAURO ABATE
Sul rilievo che domina Costozza c’è un’antica pieve Benedettina. Nel 1297 – secondo il documento vaticano Rationes decimarum – aveva giurisdizione sulle cappelle di S.Giorgio di Castegnero, S. Giovanni di Pianezze, S. Vito di Secula, S. Zenone di Colzè, S. Pietro Intrigogna, S. Maria di Casale e la chiesa di S.Filippo e G
iacomo, anteriore al 1000. Fra la fine del secolo XVII e i primi del secolo successivo fu totalmente rifatta per opera dell’architetto Muttoni. Diventata insufficiente, per dimensione, per le esigenze della frazione e nello stesso tempo di non facile accesso per chi viveva in pianura, perse, negli anni trenta, le sue funzioni parrocchiali che passarono alla nuova chiesa progettata dalla Scuola Superiore d’arte cristiana “Beato Angelico” di Milano. Chiesa che ricalca nel suo aspetto esterno la facciata della basilica di Sant’Ambrogio di quella città, in stile romanico-lombardo. Venne ultimata nel 1925 anche se i lavori continuarono nel presbiterio fino all’assetto odierno e terminarono nel 1938.
IL VOLTO
Il complesso sorge nel cuore dell’abitato storico ed è composto dall’aggregazione di più corpi di fabbrica e, nella parte centrale, è attraversato da una strada coperta da una volta ribassata. E’ del secolo XV. Potrebbe essere stato parte del castello che era segnalato presente a Costozza. Nella parte della facciata occidentale resta evidente il segno di un altro arco ribassato in mattoni a vista, ora completamente murato.
CHIESA DI S.SOFIA
Questo edificio, un tempo chiesa di S.Sofia, è presente nelle memorie dei feudi del 1236. Romanica, dalla struttura semplice, la chiesa è stata aperta al culto fino a tutto il Settecento. Trasformata in abitazione, la statua di S.Sofia, che in origine era sull’altare, è stata collocata sulla facciata esterna.
VILLA GODI MIOTTO
Il complesso sorge poco lontano dal centro abitato, nel borgo Parnaso, sul pendio collinare degradante verso la strada e si presenta con una pianta ad “L” data dalla villa dal profilo slanciato e dalla barchessa posta sul lato destro che chiude una corte cui si accede attraverso un antico portale. Sul retro si trova anche un’antica ghiacciaia scavata nella roccia.
VILLA SPILLARE
(Spiller)
Il complesso sorge in aperta campagna e presenta una morfologia articolata data
dall’unione di più corpi di fabbrica: la villa è costituita da un nucleo quattrocentesco, che corrisponde al blocco meridionale del complesso; verso nord si sviluppa un ampliamento settecentesco, all’estremità del quale una struttura più bassa collega la villa all’oratorio di San Gaetano. L’origine risulta difficilmente leggibile dopo le manomissioni e le vaste aggiunte settecentesche